HUMAN TAKE AWAY

Di
Alessandro Napolitano – Massimo Baglione
(Roma - Belluno)




SUNTO RACCONTO
HUMAN TAKE AWAY


Una razza aliena, milioni di anni addietro, era riuscita ad effettuare il primo viaggio spaziale; essa era così tanto progredita da mettere a punto un cocktail di cellule generatrici che, seminate nello spazio su inospitali ambienti, avrebbero dato origine alla Vita: in questo modo si sarebbero venute a creare delle mega dispense da cui attingere per far fronte, ad esempio, a spaventose carestie. Di queste dispense fanno parte anche gli esseri umani i quali finiscono nel mirino degli alieni che avevano la necessità di sfamare il loro presidente e tutto il suo seguito durante un suo viaggio di piacere. Dopo aver preso accordi con i potenti della Terra, gli extraterrestri ottengono milioni di uomini e donne (per lo più ammalati e pensionati): gli stessi però si troveranno a fare i conti con colui che si caricherà sulle spalle il destino della Terra.


Motivazioni

Il racconto è spiritoso e presenta un lato divertente della fantascienza che, nella maggioranza dei casi, è sempre cupa.


Intervista ad Alessandro Napolitano
di
Livio Costarella
(giornalista/scrittore)

Livio - Ci racconti un po’ di lei.
Alessandro - Ciao a tutti e grazie per avermi invitato a questa chiaccherata! Sono nato a Roma il 6 novembre del 1971. Mi sono sposato otto anni fa con Barbara e ho due bambine bellissime. Il mio mestiere è piuttosto stimolante: sono un trader e dopo avere avuto esperienze di azionario e derivati, oggi opero sui mercati obbligazionari. La mia passione per la scrittura è iniziata presto. A quindici anni ho scritto una commedia horror in salsa ironica e con i miei compagni di giochi l'abbiamo rappresentata in tutte le camere da pranzo del condominio! Da quel giorno non ho più smesso di scrivere. Nel 2007 mi sono imbattuto in un sito internet che aveva - e ha ancora - lo scopo di aiutare chiunque a manifestare la propria arte. Il suo nome è BraviAutori.it ed è stato amore a prima vista. Da lì in poi ho avuto la fortuna di vedere i miei racconti pubblicati con diverse case editrici e per alcune riviste letterarie. Tengo aggiornato un piccolo sito: www.alessandronapolitano.it

Livio - Come si è avvicinata alla fantascienza?
Alessandro - Il primo ricordo legato alla fantascienza coincide con una vecchia edizione di Ventimila leghe sotto i mari. Me l'aveva regalata una persona speciale che oggi non c'è più. Si chiamava Zia Agnese e senza alcun dubbio devo a lei la mia passione per la lettura e la scrittura.Con gli anni il mio interesse per la fantascienza è andato scemando a favore di una passione per i racconti del fantastico e per H.P. Lovecraft su tutti. C'è voluto Massimo Baglione, coautore di Human Take Away, per riaccendere in me la passione fantascientifica! Oggi divoro i capolavori di Dick e mi sfrego le mani (oltre agli occhi) perché sono solo a metà della sua opera!

Livio -Quanti racconti di fantascienza ha scritto?
Alessandro - Uhm, uno! Ma non è un racconto di fantascienza, bensì il racconto di fantascienza! Human Take Away, umani da asporto.
Scherzi a parte, con la fantascienza sto facendo amicizia e ho deciso di rimediare al tempo perduto. Insieme a un altro autore e a una disegnatrice stiamo lavorando sulla sceneggiatura di un fumetto che di fantascientifico avrà molto. Spero di potere presentare presto questo nuovo progetto, magari alla LevanteCon del prossimo anno.

Livio - Ama anche altri generi?
Alessandro - Se HPL fosse un genere direi che lo potrei amare… alla follia! Oggi non ho più un genere preferito. Leggo tutto, mi distrae.

Livio - Quando scrive un racconto, inserisce nelle storie fatti e situazioni che ha vissuto in prima persona o sentito in giro rivisitandoli in chiave fantascientifica, o dà libero sfogo alla sua fantasia?
Alessandro - Nessuna regola in proposito. Non ho la fortuna di ricordare i sogni che faccio e quindi mi arrangio con quello che la realtà mi propone. E non è poco. Poi ci metto del mio, come tutti.

Livio - Come ha scelto il soggetto del suo racconto?
Alessandro - Ah, ma questo è un segreto! Forse non è del tutto una storia inventata… (sorrido).

Livio - Sempre nell’ambito della fantascienza, meglio un buon libro o un bel film?
Alessandro - Un buon libro! Sempre, comunque, ovunque.

Livio - Preferisce una storia unica autoconclusiva, o una saga raccontata in più storie?
Alessandro - Faccio il tifo per il tutto e subito. Le saghe rischiano di stancarmi.

Livio - Se potesse vivere in un romanzo di fantascienza, quale storia le piacerebbe e che ruolo interpreterebbe?
Alessandro - Vorrei essere John Star, il Presidente degli Stati Uniti d'America in Human Take Away. Perché un modo migliore per affrontare "quella" situazione ci doveva essere e lui aveva il dovere di individuarla. Perché quel personaggio è uscito dalla mia fantasia e subito mi è stato antipatico. Perché Massimo non ha fatto nulla per migliorarlo e anzi, l'ha reso più cinico. Per tutti questi perché vorrei essere Star e tentare una strada diversa da quella del racconto.
A proposito, se mi permettete, John Star ho la possibilità di presentarvelo. Cliccate su questo link e scaricate gratuitamente l'e-book di HTA.
http://www.braviautori.com/pubblicazioni

Livio – Come è stato scrivere un racconto a quattro mani? Difficoltà, aneddoti…
Alessandro - Facile e difficile allo stesso tempo. Avevamo un'idea in testa e un titolo. Non conoscevamo buona parte dello sviluppo e ignoravamo il finale fino alla penultima riga del racconto. Approfitto per una cosa: grazie Max, mi sono divertito un casino!

Livio – Grazie per aver risposto alle nostre domande.
Alessandro - Ringrazio voi, non vedo l'ora di conoscervi alla LevanteCon.



Intervista a Massimo Baglione
di
Livio Costarella
(giornalista/scrittore)

Livio - Ci racconti un po’ di lei.
Massimo - Sono nato a Belluno il 20 maggio 1972. Dal 1987 al 2006 ho vissuto a L'Aquila.
Ho il diploma di odontotecnico ma dopo aver provato quell'attività ho capito che non faceva per me. In seguito, una ditta di software cercava programmatori "on the road", cioè autodidatti, in grado di risolvere problemi "a modo loro" e mi assunsero: ho lavorato due anni lì. Per vari motivi li lasciai e mi buttai nell'edilizia. Quel nuovo lavoro mi piaceva moltissimo. Era faticoso, certo, ma mi realizzava. In seguito ci ho dato un taglio anche con i cantieri, un po' per vari acciacchi fisici e un po' per vari problemi "personali" con molti personaggi di quell'ambiente.

Massimo scrittore nasce nel 1991. Era domenica: mi si accese una lampadina in testa e andai di corsa a casa, aprii il quaderno e scrissi per la prima volta qualcosa di mio. Da allora ho al mio attivo centinaia di poesie, metà delle quali illustrate e pronte alla pubblicazione non appena qualcuno si accorgerà del mio talento (ammesso che ne sia in possesso). Oltre alle poesie, mi sono dedicato anche alla narrazione e potete leggere i miei scritti entrando nella sezione "Pubblicazioni" del sito www.braviautori.it, dove è possibile scaricare gratuitamente i miei libri.
Nel 2005 diventa collaboratore del sito www.nuoviautori.org e da allora ne cura i concorsi di fantascienza NASF.
Nel 2007 crea il portale visual-letterario www.braviautori.it, che permette di inserire opere, commentarle e tante altre cose, tra cui un correttore di testo, Gare letterarie, collaborazioni con radio e TV, scrittura collaborativa, un forum letterario, una chat e... boh, tanto altro. È tutt'ora presidente dell'omonima Associazione culturale.
Dal 2010 partecipa attivamente nella riorganizzazione del sito www.terrediconfine.eu, per il quale si occuperà dello sviluppo gestionale mediante linguaggio PHP, MySQL e Javascript.
Ho in mente tanti altri progetti, ma ne riparleremo quando tornerò a vincere alla LevanteCon, una delle prossime volte.

Livio - Come si è avvicinata alla fantascienza?
Massimo - Il 6 aprile di vent'anni fa, nel 1992, morì il grande scrittore di fantascienza Isaac Asimov. Io a quei tempi stavo per compiere vent'anni, e tutto ciò che conoscevo della fantascienza era ciò che leggevo in pochi fumetti che riuscivo a comprare e dalla televisione. La notizia della morte del M° Asimov fu così potente e ridondante che mi imposi di cercare un suo libro e di conoscerlo meglio. Pensavo: "Diamine! Se ne parlano tutti in questo modo, deve aver scritto cose strabilianti!". Non ricordo se fu lo stesso giorno o qualcuno a seguire, ma mi ritrovai a passeggiare sotto i portici dell'Aquila e mi fermai presso una bancherella di libri usati. Notai "Destinazione cervello", un suo libro, e lo comprai senza pensarci due volte. Lo divorai praticamente in un paio di notti. Da lì è iniziata tutta la mia passione e la mia devozione sia verso la Fantascienza che verso Isaac Asimov.

Livio -Quanti racconti di fantascienza ha scritto?
Massimo - Oltre a quello scritto a quattro mani con Alessandro Napolitano per il il concorso letterario della LevanteCon 2012, ovvero "Human take away", ho scritto due romanzi di fantascienza: "Time city - amanti nel tempo", che narra di una fantascienza che sfrutta i viaggi nel tempo e inserisce una novità che non ho mai trovato in nessun altro testo fantascientifico, e "Un passo indietro", un testo post-umano che tenta di analizzare la psicologia e la tecnologia necessarie che permettano all'Umanità (o chi per essa) di sopravvivere a se stessa. Entrambi i romanzi sono liberamente e gratuitamente scaricabili e leggibili. Poi ho scritto un racconto breve, "Intrepida", che vinse l'edizione 2006 di quella che una volta a Bari era la ApuliaCon (oggi LevanteCon). Questo racconto poi l'ho ampliato fino a diventare un racconto lungo intitolato "L'Animo spaziale", che dà il titolo all'omonima raccolta di racconti fantascientifici pubblicata da un piccolo editore padovano.

Livio - Ama anche altri generi?
Massimo - Più scriverli che leggerli, sì. Se mi viene in mente un'idea, che sia essa di fantascienza  o di qualsiasi altro genere, tento di svilupparla senza alcun preconcetto. "La donna dipinta per caso" è una mia racconta di racconti e poesie, anch'essa liberamente scaricabile. Ad ogni modo, la mia preferenza va sempre e comunque alla fantascienza, perché è l'ambiente in cui mi muovo meglio e nel quale vorrei vivere e morire.

Livio - Quando scrive un racconto, inserisce nelle storie fatti e situazioni che ha vissuto in prima persona o sentito in giro rivisitandoli in chiave fantascientifica, o dà libero sfogo alla sua fantasia?
Massimo - Di solito le ambientazioni sono tratte da miei sogni, e i dialoghi invece li attingo dai miei ricordi, tuttavia non è una regola ferrea. Quando sento il bisogno di scrivere, scrivo, dando la precedenza alla linea di pensiero più forte che prevale sulle altre.

Livio - Come ha scelto il soggetto del suo racconto?
Massimo - Un po' per gioco, direi. Sul sito www.braviautori.it avevamo lanciato la seconda Adunanza letteraria, che sarebbe un contest che vede in campo rappresentanti di diversi siti letterari per sfidarsi a colpi di racconti. Abbiamo vinto in casa e ci siamo chiesti se non fosse il caso di presentare quel racconto anche alla LevanteCon. Tant'è, ed eccoci qui.

Livio - Sempre nell’ambito della fantascienza, meglio un buon libro o un bel film?
Massimo - Un buon libro, sempre e comunque! Tanti! Sempre!

Livio - Preferisce una storia unica autoconclusiva, o una saga raccontata in più storie?
Massimo - Come appassionato di storie brevi, tenderei a preferire i testi autoconclusivi, ma direi che tutto dipende da come sono scritti sia questi che le saghe. In entrambi i casi troviamo perle e mele marce. Diciamo che se ho tra le mani un libro autoconclusivo o un volume di una saga dei quali non so nulla, inizio a leggere e, se mi piace, continuo la lettura, altrimenti ripongo il libro nel mucchio aspettando di scambiarlo alla pari con qualcosa che possa interessarmi maggiormente.

Livio - Se potesse vivere in un romanzo di fantascienza, quale storia le piacerebbe e che ruolo interpreterebbe?
Massimo - Non ho dubbi: "Time city", di Massimo Baglione, nel ruolo del gestore dell'internet point citato nel libro (concedetemi questa auto-celebrazione eheheh).

Livio – Come è stato scrivere un racconto a quattro mani? Difficoltà, aneddoti…
Massimo - Scrivere a quattro mani è molto difficile. Occorre innanzitutto scegliersi un compagno-scrittore (più o meno bravo non ha molta importanza se non ai fini tecnici) che sia molto vicino  in termini caratteriali. Poi direi che sia essenziale che il co-autore abbia sì la stessa passione letteraria, ma che difenda strenuamente il suo punto di vista e il suo gusto, altrimenti tanto varrebbe scriversela da soli, la storia, no? Riassumendo: occorre un'amichevole diversità, ecco, mettiamola così. Alessandro e io siamo amichevolmente diversi, e questo ha funzionato bene.

Livio – Grazie per aver risposto alle nostre domande.
Massimo - Grazie a tutti voi per tutto l'impegno che avete messo, mettete e che certamente metterete in tutto ciò che ha reso, rende e renderà magnifica la LevanteCon!


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