SINFONIA PER THEREMIN

Di
Andrea Viscusi
(Pieve a Nievole – PT)




SUNTO RACCONTO
SINFONIA PER THEREMIN


Nel 1960 la matematica è bandita dalla vita degli uomini: chi la professa è considerato un eretico passibile della pena di morte. Un ragazzo affascinato dagli insegnamenti di suo nonno entra clandestinamente a far parte di un gruppo, i Pitagorici, che basano la propria esistenza sui numeri. Un giorno, purtroppo, vengono scoperti ed arrestati: subiscono un processo nel quale chi disconosce pubblicamente la matematica, ha salva la vita. Andrea, questo il nome del protagonista, pur di salvare suo nonno abiurerà la stessa ma sceglierà di viverla, all'insaputa dei suoi accusatori, attraverso la musica.


Biografia di Andrea Viscusi

Andrea Viscusi, aka Piscu, è nato nel 1986 in Toscana, dove risiede tuttora. Laureato in statistica e appassionato di fantascienza e musica elettronica, scrive da alcuni anni dedicandosi principalmente a racconti "fantastici" in senso ampio. Ha pubblicato numerosi lavori in diverse antologie, tra cui Short Stories (Edizioni Scudo), N.A.S.F. (NuoviAutori), Corti (Edizioni XII), 365 racconti per un anno (Delos) Riflessi di Mondi Incantati (Giochi Uniti), Uomini e Spettri (Bel-Ami), Fantaweb 2.0 (Edizioni Della Vigna) Steampunk! (Edizioni Scudo). Ha vinto o si è classificato in alcuni concorsi come, OperaNarrativa, Trofeo RiLL, Circo Massimo, Robot. È stato eletto Scrittore dell'Anno 2011 da Edizioni XII. Con le Edizioni Scudo ha pubblicato l'antologia Il senso della vita in forma di e-book gratuito. Tre suoi racconti sono stati tradotti in francese da Pierre-Jean Brouillaud e sono disponibili in rete. Ha ideato e gestisce tuttora il sito di indovinelli online Cinenigmi. Scrive a intervalli irregolari suo blog Unknown to Millions.


Intervista a… Andrea Viscusi
di
Livio Costarella
(giornalista/scrittore)


Livio - Ci racconti un po’ di lei.

Andrea – Sono nato nel 1986 in Toscana, e attualmente vivo a Montecatini Terme. Fin dalla scuola elementare sono un gran divoratore di libri, e ne consumo in media uno a settimana. Mi sono laureato in statistica e lavoro nella mia città... naturalmente in ambito del tutto estraneo alla statistica. Sono un appassionato di fantascienza, soprattutto in forma letteraria, ma anche cinematografica e in un certo senso musicale. Corro, nuoto (da poco)... e quando mi rimane del tempo scrivo anche.

Livio - Come si è avvicinata alla fantascienza?

Andrea – Credo che tutto si possa far risalire a due racconti di Fredric Brown che lessi (per mia iniziativa) sul libro di letteratura delle scuole medie. Rimasi molto colpito, e poco dopo iniziai a procurarmi alcuni libri, iniziando da Asimov, di cui assimilai in pochi mesi l'intera saga della Fondazione. A quel punto ero già dipendente, e non ho più smesso. Ho oltre cento libri sui miei scaffali che attendono di essere letti...

Livio -Quanti racconti di fantascienza ha scritto?

Andrea – Parecchi! Se si includono anche i “corti” (cioè racconti lunghi anche meno di 1000 caratteri), si arriva a più di sessanta! Di solito si tratta di racconti piuttosto brevi, ma ce ne sono un paio di lunghezza maggiore, quasi dei romanzi brevi. Di questi una trentina circa sono stati pubblicati in antologie di vario genere ed editori (Edizioni XII, Della Vigna, Bel-Ami, Scudo, Delos...).

Livio - Ama anche altri generi?

Andrea – In effetti la fantascienza ha un ruolo preponderante tanto in quello che leggo che in quello che scrivo. Tuttavia non mi tiro indietro di fronte alle “contaminazioni”, e sconfino volentieri nei generi affini come horror e fantasy. In ogni caso rimango praticamente sempre nel campo del “fantastico” inteso in senso ampio, il mainstream non mi soddisfa.

Livio - Quando scrive un racconto, inserisce nelle storie fatti e situazioni che ha vissuto in prima persona o sentito in giro rivisitandoli in chiave fantascientifica, o dà libero sfogo alla sua fantasia?

Andrea – Di solito parto da una singola idea, che può essermi giunta in qualsiasi contesto. Mi appunto questa “illuminazione” per poterla poi rielaborare in seguito, anche a distanza di molti mesi. Poi naturalmente per dare consistenza e credibilità alle mie storie cerco di arricchirle con particolari che provengono dalla vita quotidiana, in modo che siano più vicine anche al lettore.

Livio - Come ha scelto il soggetto del suo racconto?

Andrea – Era da molto che volevo scrivere un racconto in cui fosse presente (e anzi protagonista) il theremin, lo strumento musicale elettronico che in pratica “suona” i campi magnetici. E mi stuzzicava l'idea di immaginare un mondo in cui la matematica non esistesse. Ma era troppo difficile pensare a un mondo in cui non fosse mai esistita, perché si tratta della base di tutte le discipline scientifiche! Per questo, ho modificato il tiro, e ho pensato che la matematica potesse smettere di funzionare. Il Teorema d'Incompletezza di Godel mi sembrava un'ottima occasione per far crollare tutti gli assiomi su cui si basa la scienza. A questo ho dovuto solo aggiungere i merli, che sono degli uccelli davvero intelligenti! È dimostrato che sanno contare... per cui la matematica non l'abbiamo inventata noi, dopo tutto!

Livio - Sempre nell’ambito della fantascienza, meglio un buon libro o un bel film?

Andrea – Credo che le suggestioni che offre un libro siano irraggiungibili in altri campi. La fantascienza è fatta di idee, e nessun mezzo stimola il cervello quanto una frase scritta che si può rileggere, reinterpretare e assimilare profondamente. Inoltre, nel cinema la fantascienza è spesso solo un pretesto per mettere in campo effetti speciali e mostri di varia natura, cosa che svuota il genere del suo significato più profondo.

Livio - Preferisce una storia unica autoconclusiva, o una saga raccontata in più storie?

Andrea – Ammetto che sono un sostenitore del racconto come forma narrativa, che è poi la forma originaria con cui la fantascienza si è sviluppata. Ho amato molto diverse saghe, dalla Fondazione di Asimov a Dune di Herbert, ma credo che sulle lunghe distanze si rischia di perdere di vista l'obiettivo primario, e diventare ripetitivi e magari anche noiosi. Se poi si considera che proprio la fantascienza è letteratura “di idee” per definizione, spesso non c'è nemmeno bisogno di tirare avanti all'infinito, basta dare corpo al nucleo centrale per creare una buona storia.

Livio - Se potesse vivere in un romanzo di fantascienza, quale storia le piacerebbe e che ruolo interpreterebbe?

Andrea – Credo che mi piacerebbe essere uno degli eroi dei classici romanzi di Heinlein, come Straniero in terra straniera, Stella doppia, Cittadino della Galassia. Giovanotti inizialmente sprovveduti, ma che attraverso un percorso pieno di difficoltà riescono a maturare e affermare il loro valore. Ma mi accontenterei anche di essere un agente del Cronoservizio di Anderson.

Livio - Grazie per aver risposto alle nostre domande.


CHIUDI