LA COSTUMANZA DI SYULUT

Di
Vito Introna
(Bari)




SUNTO RACCONTO
LA COSTUMANZA DI SYULUT


Syulut è un pianeta grande tre volte la terra e abitato da gigantesche creature. Al fine di effettuare la registrazione mnemonica degli usi e delle vicende che si susseguono sul pianeta, viene inviato Vlanigh Sihr un osservatore della costumanza le cui mansioni, consistevano nel partecipare a un gran numero di sessioni deliberative dei consigli metropoliti, o nell'esplorare i territori extraurbani dell'intero emisfero abitato, alla ricerca di sconvolgimenti orogenetici o bradisismici. Per nulla entusiasta di quel lavoro, ottenuto per retaggio castale, Vlanigh verrà in seguito esiliato dai Migliori, piccola casta ereditaria di giganti che si dedicavano al pensiero razionale e all'elaborazione matematica, in quanto aveva osato ribellarsi agli stessi. Confinato nell'emisfero australe finirà miseramente i suoi giorni.


Biografia di Vito Introna

Vito Introna è nato a Bari il 15 giugno 1970. Diplomato al liceo classico nell'88, laureato in Legge nel 1993, è abilitato avvocato e docente di diritto ed economia. Dopo varie esperienze lavorative ha trovato lavoro a Roma presso una multinazionale del tabacco presso la quale è altresì rappresentante sindacale in forza alla CGIL.
Ha scritto i romanzi Vorrei che il cielo fosse imparziale e Antiche Guerre Cosmiche (entrambi per Edizioni Diversa Sintonia) e  il racconto 'La mancata terraformazione di Venere', presente nell'antologia Fantastic-Zen 2 (sempre Edizioni Diversa Sintonia).
Dopo aver collaborato con l'Editore Il Papavero,per conto del quale ha avviato la collana 'I quaderni di fantascienza', attualmente è il curatore della nuova collana, sempre dedicata alla fantascienza, Scritture Aliene.


Intervista a… Vito Introna
di
Livio Costarella
(giornalista/scrittore)


Livio - Ci racconti un po' di lei.

Vito – Sono nato a Bari 41 anni fa, dove ho conseguito la maturità classica, la laurea in legge e l'abilitazione forense. Per lavoro mi sono trasferito a Roma nel 2001 dove risiedo tutt'ora, con mia moglie e mia figlia.

Livio - Come si è avvicinata alla fantascienza?

Vito – Fin da bambino ero attratto dall'ufologia. Nella seconda metà degli anni '70 il "Giornale dei misteri" era una rivista molto diffusa e durante le frequenti visite a mia nonna buonanima ne divoravo racconti e articoli dedicati alle civiltà aliene e al soprannaturale in genere. Il successivo passo fu Urania, rivista che continuo a collezionare a tutt'oggi.

Livio -Quanti racconti di fantascienza ha scritto?

Vito – Una cinquantina.

Livio - Ama anche altri generi?

Vito – Sì, adoro il romanzo storico, Lovecraft, Valerio Massimo Manfredi e tutta la letteratura Russa.

Livio - Quando scrive un racconto, inserisce nelle storie fatti e situazioni che ha vissuto in prima persona o sentito in giro rivisitandoli in chiave fantascientifica, o dà libero sfogo alla sua fantasia?

Vito – Preferisco sganciarmi il più possibile dalla mia quotidianità, inventando a volte mondi piuttosto strampalati.

Livio - Come ha scelto il soggetto del suo racconto?

Vito – Per puro caso. Volevo creare un mondo totalmente estraneo alle nostre classificazioni bio-sociali, per differenziarmi dalle tematiche fantastiche più diffuse (cyber o steam punk, urban fantasy e altri generi paralleli alla SF classica). L'esperimento pare riuscito.

Livio - Sempre nell'ambito della fantascienza, meglio un buon libro o un bel film?

Vito – Sempre e comunque un buon libro.

Livio - Preferisce una storia unica autoconclusiva, o una saga raccontata in più storie?

Vito – Non amo le trilogie, ho letto solo la prima saga di Shannara e mi sono fermato lì. Si figuri che non ho ancora finito l'ultimo atto della Fondazione di Asimov! Tuttavia, contraddicendomi in termini, il mio primo romanzo di fantascienza consta di tre parti semi indipendenti.

Livio - Se potesse vivere in un romanzo di fantascienza, quale storia le piacerebbe e che ruolo interpreterebbe?

Vito – Nathan Brazil ne "Il Pozzo delle Anime". Non è un romanzo famosissimo, ma lo ritengo fra i migliori del secolo scorso.

Livio - Grazie per aver risposto alle nostre domande.



CHIUDI