La "LevanteCon" é la convention che vede, al suo interno, incrociarsi la Scienza e Fantascienza: due realtà che si rincorrono, si incrociano, si fondono, si sostengono. La "LevanteCon" é l'unica manifestazione del genere dell'intera penisola che cattura e catalizza l'attenzione di tantissime persone. In questa pagina trovate una breve, quanto puntuale, relazione su come è andata questa edizione.
Un giorno alla Levantecon
Cos’è la Levantecon?
Spiegarlo a chi non è ben addentrato in questo fenomeno non è affatto facile. In maniera approssimativa potrei dire che la Levantecon è la punta di un iceberg alla cui base c’è l’estenuante lavoro di un intero anno, condensato in dodici ore di manifestazione al pubblico.
Ma in realtà è di più.
Innanzitutto è il risultato di una sincera amicizia tra un ristretto gruppo di persone che, attraverso le difficoltà e le diffidenze iniziali, hanno creduto fermamente in una manifestazione che celebri il connubio tra scienza e fantascienza e, in secondo luogo, che tutto ciò avvenga con successo nel sud Italia.
Ovviamente non posso certo raccontarvi l’intero anno di preparativi e quindi mi limiterò solo agli ultimi due giorni. Si, perché nonostante la Levantecon si svolga nell’arco di una sola giornata, il giorno precedente è dedicato alla preparazione degli eventi, delle mostre e delle scenografie.
Sabato pomeriggio.
I primi indizi che la manifestazione nasceva sotto una buona stella li abbiamo avuti proprio il sabato, quando abbiamo avuto la disponibilità delle sale fin dalle ore 15,00 anziché dalle classiche 17,30 delle edizioni precedenti.
Il tempo in più a disposizione ci ha così dato la possibilità di allestire tutto quanto con la giusta calma, permettendo a ognuno di noi di dedicarsi ai propri compiti, senza nessuna fretta dettata dall’orario, tanto che il tempo è filato via, liscio come l’olio, oserei dire in un silenzio insolito, dove nessuno era preda di alcuna frenesia.
In ordine sparso arriva Vito Lecci con tutta la troupe di assistenti per allestire la parte astronomico/scientifica della manifestazione, dopodichè è la volta di Luigi Pizzimenti con la sua fedele ricostruzione della tuta lunare di Buzz Aldrin, poi dei banchetti degli espositori e delle case editrici.
Sicuramente un gran bel contenitore culturale!
Soddisfatti dell’allestimento complessivo, verso le 21,00 abbiamo praticamente terminato, ma la stanchezza alla fine si è fatta sentire. Chi prima chi dopo ce ne ritorniamo tutti a casa perché domani dobbiamo essere quanto mai riposati.
Domenica mattina.
Alle 8,00 siamo praticamente quasi tutti lì. Nonostante manchi ancora un’ora all’apertura e nonostante la stanchezza accumulata la sera prima, la tensione ci ha comunque buttati giù dal letto fin dal primo mattino… tranne il nostro Capitano, reduce da una notte brava terminata con l’ora di nanna ben dopo le ore 3,00. Tanto avrà modo di riprendersi appena aperte le sale!
Ne approfittiamo per fare delle foto a tutto l’ambiente adesso che le sale sono deserte, c’è chi ne approfitta per fare delle riprese, chi per testare i microfoni in sala conferenze e chi si prepara indossando la divisa di Star Trek.
Alle 9,00 apriamo le porte e subito un nugolo di gente curiosa inizia a riempire le sale.
Inizia così a formarsi la fila dei partecipanti alla prima sessione del Planetario, qualcun altro si accomoda nella sala proiezioni e altri girano tra le mostre a tema scienza e fantascienza.
Nella sala ludica, invece, gli illustratori Domenico Sicolo e Andrea Dentuto iniziano le loro mini-lezioni di disegno per fumetto e, in breve tempo, tutti i posti a disposizione vengono riempiti (lo saranno fino a sera), di ragazzi e bambini desiderosi di esprimere la propria vena artistica su carta.
Davvero uno spettacolo incredibile!