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Levantecon Edizione 2010 - Pagina 3 di 3

Nelle altre sale, intanto, l’attività si svolge frenetica tra le persone che affollano letteralmente tutti gli ambienti ma è nella sala conferenze 1 che si svolge l’ennesimo e importante evento: la premiazione dei vincitori del concorso letterario “Giulio Verne”.
Sul palco prendono nuovamente posto i membri della giuria e cioè gli editori Della Vigna ed Elara, Donato Altomare, Francesco Gatti, Mauro Gaffo, Riccardo Simone e Livio Costarella in qualità di Presidente della Giuria.
Dopo aver riconosciuto, da parte dei presenti, che la qualità dei racconti pervenuti è stata davvero eccelsa, tanto da valere una pubblicazione editoriale da parte della casa editrice Della Vigna, la classifica finale dei vincitori è stata la seguente:

1° classificato: Giancarlo Manfredi, con il racconto “Alice in wonderland”;
2° classificato: Roberto Vaccari, con il racconto “Divieto di pesca”;
3° classificato: Marco Di Giaimo, con il racconto “Una tranquilla giornata di lavoro”
e poi ancora:

Premio miglior giovane: Paolo Sylos Labini, con il racconto “Tutto è più piccolo visto dall’alto”;
Premio Speciale della Giuria: Claudio Chillemi, con il racconto “Ho visitato un cimitero di alieni”;
Citazione Speciale della Giuria: Ida Vinella, con il racconto “Voce nell'Universo perduto”.

Ai vincitori vengono consegnati cesti di prodotti locali, targa o trofeo in plexiglas, cosmogramma autenticato, attestato di partecipazione e, al primo classificato, anche un assegno di 500,00€.
Che altro si può desiderare?

Sono ormai le 20,30, da poco si è conclusa l’estrazione dei premi della lotteria e la gente inizia un lento defluire verso l’uscita.
A fine serata i numeri ci dicono che più di un migliaio di persone hanno partecipato all’evento, persone di tutte le età e di tutte le estrazioni culturali, persone assetate di voglia di comprendere o desiderose di ritornare per qualche istante bambini, ma che ognuno di loro ci ha ripagato con la migliore moneta che alla fine potevamo pretendere: con un “grazie”.
La sensazione residua che rimane, quando ormai distrutti abbiamo svuotato le sale, è una piacevole stanchezza che nasce dalla consapevolezza di aver fatto anche quest’anno qualcosa di speciale.
Le sale sono ormai vuote, la gente non c’è più, rimaniamo solo noi in un silenzio irreale, interrotto di tanto in tanto dagli inservienti che si tirano dietro cestini e scope per il lavoro di pulizia.

Le ultime due ore le abbiamo trascorse a smontare le scenografie, a commentare la giornata appena terminata, a salutare amici che partono, a caricare le nostre auto fino all’inverosimile; qualcuno è seduto sulla sedia a massaggiarsi le gambe, qualcun altro si disseta e qualcun altro non dice niente… forse non ne ha la forza.
Grande è stata la soddisfazione di vedere genitori e figli porsi alla stessa età e ascoltare l’astronauta che gli ha descritto di come è meraviglioso viaggiare tra le stelle, oppure lo scienziato che ha rivelato loro quanto è incredibile l’infinitamente piccolo o ancora lo scrittore che ha narrato di mondi fantastici.
Questa è stata la Levantecon: il punto di contatto tra la realtà e la fantasia, tra la scienza e la fantascienza.
Ci riesce difficile immaginare di poter far meglio di quest’anno, ma adesso siamo come pile scariche e le idee sono a zero.
Siamo ormai gli ultimi rimasti, ci salutiamo tra noi e ci diamo appuntamento per il prossimo sabato per raccogliere le idee.

Le luci si spengono anche nella sala principale e le porte si chiudono definitivamente: per oggi il sogno finisce e domani, per forza di cose, si ritorna alla realtà.

- LEVANTECON -
Un viaggio tra scienza e fantascienza
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